Salvo ove altrimenti indicato, questo blog contiene testi originali di Adriano Ercolani e Daniele Capuano



martedì 26 novembre 2013

Altre riflessioni sull'alchimia


In alcuni testi la 'sequenza' delle pietre filosofali segue quella arcaica degli elementi (legata ai 'luoghi elementari'): acqua-terra-aria-fuoco.
La pietra vegetale è collegata all'acqua: la sua preparazione è spagirico-filosofica, va assunta come medicina e utilizzata nell'opera minerale-metallica. Il lavoro propedeutico è svolto soprattutto con la rugiada e il tartaro.
La pietra minerale-metallica è collegata alla terra: l'ermetismo arabo la chiama pietra 'esterna', barrānī. Si tratta della preparazione filosofica dell'elisir minerale, in parte attraverso la prima pietra, quella vegetale. Anche qui si ottiene una medicina – dei metalli – che può essere specificata per il corpo umano.
La pietra animale è collegata all'aria: l'ermetismo arabo la chiama 'interna', jawwānī. Forse qui il 'vaso' è soprattutto interno, si tratta una forma di neidan. I prodotti lavorati all'esterno vengono fatti circolare nell'athanor del corpo, e il lapis 'interno' potrebbe essere una fisiologia illuminata, trasmutata, come quella dell'adepto taoista.
La pietra universalissima corrisponde al fuoco, al mondo angelico-celeste: l'operatore giunge all'acquisizione dei poteri magici, alla completa trasmutazione dell'essere umano, diviene adeptus, "colui che ha conseguito". In molti casi viene ottenuta senza passare per le tre tappe precedenti: è la spiritualizzazione, l'angelicazione dell'umano. Lo Spirito Universale, Ruach Elohim, è l'energia sintropica (secondo la teoria di Fantappiè, l'unica contemporanea in grado di nominare in qualche modo l'antico Spiritus Naturae), che non si può 'produrre': l'uomo può solo riceverla e coltivarla in sé e fuori di sé, nell'athanor interno e in quello esterno. L'uomo può solo produrre fenomeni entropici, di decadimento e morte: ma tramite l'epiclesi magica diventa un sacrificatore, dà morte vivificante, fa risorgere.
La chiave di tutte le pietre, che sono una, è l'attrazione di questo Spirito, la sua "corporificazione" o fissazione. Esiste un magnete per l'oro astrale, per l'energia solare, per il sale di natura presente nell'atmosfera? I fenomeni di trasmutazione, in natura e in laboratorio, a basse temperature attestano la possibilità di captare questa energia plasmatrice che si muove in direzione opposta rispetto all'entropia, alla causalità meccanica. Triturare, dissolvere, distillare e al contempo 'dinamizzare': così il ponderabile si fa ricettivo, trasparente all'imponderabile, alla quarta dimensione i cui effetti cogliamo solo come sezioni bizzarre nello spazio-tempo tripartito, entropico.
Essendo il magnete uno speculum naturae, la prova che ha assorbito lo Spirito o Sale di Natura è che su di lui-in lui cominciano a manifestarsi gli eventi di una cosmogonia, il caos si anima, la vita si genera – andando controcorrente rispetto ai fenomeni consueti, entropico-meccanici. L'alchimia è l'esoterico della profezia, secondo la gnosi sciita, perché l'Artista prepara un'ostia gnostica, dall'efficacia sperimentale-sperimentabile – di cui il rito comune serba una virtualità che solo la fede può risvegliare. La sua posizione è dunque sommamente pericolosa e decisiva: è un imam che saggia se stesso come pietra di paragone.

La pietra animale è qualcosa come il sangue di san Gennaro, una conjunctio operata nell'athanor del corpo sottile per trasmutare la fisiologia. Alla fine l'adepto diventa come quel sangue, è non-morto, si ritira nel mondo immaginale come Elia, Khidr, Idris, Gesù e il Dodicesimo Imam, vive come un guardiano dei mondi, come un agente della resurrezione.

Elia, modello degli alchimisti: la sua meditazione secondo Ibn Arabi è quella ʻunsurī, "elementare"; assume in sé progressivamente le caratteristiche dei vari regni naturali, diventa uno sciamano. Ciò può avvenire con o senza upadhi (sostegni visibili): ma poiché il suo culmine resta comunque indicibile, persino nel codice esoterico, la Pietra Universalissima dev'essere in qualche modo senza upadhi. Forse questa pietra di fuoco è il corpo stesso dell'Imam.

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