sabato 11 giugno 2011
Traducendo lo Shir ha-Shirim di Salomone
o se tu fossi mia sorella
non un adamo piagato
se io fossi tuo fratello
non il relitto aguzzo
di un ventre inabissato
se gli spasmi di sogno – illimitati –
del nostro finale nascimento
li avesse battezzati
un latte memorabile e comune
come adesso alla meglio durerei
il lume in cui il tuo corpo può sostare
e che il torbido sale del mio occhio
crepitando si sforza di salare
Luglio/Agosto 2002 –
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