Salvo ove altrimenti indicato, questo blog contiene testi originali di Adriano Ercolani e Daniele Capuano



giovedì 11 novembre 2010

L'impero delle gramigne


L’impero delle gramigne è cominciato
come si deve, con un accampamento
di barbari ardenti e tranquilli sul prato
intorno a un pulviscolo di luna, severa
gioia di migrare, di affondare nel tramonto
la spada dell’aurora. Tutto qui.
Il principio è stravagante, umile, un limo
nel turbine di Dio. Ma sarà sempre vero
che il sogno della pace s’imbandiera sul prato
come ferocia estiva, come il folle
plebiscito che diecimila gramigne
lasciano vegetare in una veglia ingannevole.
E venga dunque il principe beato di sole,
porga un cuore autunnale ai suoi ragazzi,
conforti le radici, dissecchi le cime
inebriate dalla memoria, dai vaneggiamenti
della sapienza! Dimentichiamo anche noi
al margine della festa e sul pomerio del prato
di tarda estate, il cielo inevitabile
della vita straziata, l’avvento gridato
dai semi ogni volta, ogni volta smarrito,
dimentichiamo insieme alle gramigne
il nostro e il loro Annunciatore, l’unico.

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