Salvo ove altrimenti indicato, questo blog contiene testi originali di Adriano Ercolani e Daniele Capuano



mercoledì 22 febbraio 2012

Sulayman a Bilqis



Alla tua fede limpida e compita
volevo abbeverarmi, mia regina.
Per questo ti ho giocata. Su un cristallo,
acqua fissa e frangibile, hai specchiato
la tua esistenza: come tutto appare
differente ed uguale, è e non è.
Così sei e non sei – e io non ero
re di pace, ma naufrago in un cielo
di conoscenze prima di conoscermi
nel tuo sorriso, dopo il gabbo, lieve.
Vieni – sei più che bella: mi trascende
il tuo nuovo stupore. Insostanziale
ed eterna ti voglio meditare.

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