Salvo ove altrimenti indicato, questo blog contiene testi originali di Adriano Ercolani e Daniele Capuano



domenica 4 marzo 2012

Dialoghetto erotico cantabile



Disse il Profeta – che Dio l’abbia in gloria:
“Chi brama e tace e in segreto ne muore
sia consegnato alla vostra memoria
tra i dolci santi perduti d’amore”.

Platone disse: “D’accordo, ismaelita,
ma il mio maestro, mammana versuta,
traeva i vivi a più libera vita
di parto in parto, di muta in muta.

Dava alla luce i destini sepolti
con aspro forcipe e morbide mani:
l’occhio taurino sfidava i bei volti
ad ebbra mimesi di sovrumani;

la ciarla aguzza ed inquisitoria
ti trafiggeva, ed intanto era nata
dal grembo umido della memoria
una parola dimenticata.

Ti seduceva e ti abbandonava:
non ti era padre, né amico, né niente;
vestito a nozze, nell’anima cava
stavi perfetto, deluso e fremente”.

Disse il Profeta: “O greco insidioso,
di questo amore hai parlato abbastanza.
Solo e spezzato, smarrito e glorioso
passa l’amante in perpetua doglianza:

perché tra l’anima ed il Beneamato
tremano al vento miriadi di veli;
ed ogni velo è un muro sfiorato
dall’alta febbre di tempie fedeli”.

Sorrise il greco: “Scorrendo il recinto
la mano cerca il maestro sparito;
ma già la sua per i piedi t’ha avvinto
aprendo il petto al suo primo vagito”.


  

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