Salvo ove altrimenti indicato, questo blog contiene testi originali di Adriano Ercolani e Daniele Capuano



lunedì 22 settembre 2014

Antioco di Gaza: notiza biografica e frammenti




Antioco di Gaza (ca. 540-570 d.C.) fu perseguitato da Eutichio e Giovanni III Scolastico. Morì in Pannonia, ucciso da cavalieri avari. Durante il processo per la condanna delle sue dottrine, tra il 568 e il 572, così lo descrisse il discepolo Isacco di Costantinopoli: “Alto, scuro, precocemente calvo, con un lungo naso da giudeo, occhi grandi ed eloquenti da siriaco, bella parlata greca. Conosceva molte lingue. Studiò Aristotele e Platone, ascoltò i magi e i manichei. Iniziò ad insegnare a ventiquattro anni. Riunì un gruppo di gnostici, cui diede una regola più simile a quelle di mestiere che a quelle cenobitiche. Amava molto Gesù Cristo Arcistratego e Salvatore e la Santissima Vergine. Sposò una giovane di Nicea, ebbero dei figli. Lavorò come amanuense. Fu sempre generoso e mite”.
I sei frammenti citati da Numenio il Gobbo in una lettera all’imperatore provengono tutti dal suo Encheirìdion eis toùs gnōstikoùs (Manuale per gli gnostici).

Il male (tò ponēròn) è l’ipostasi separata in modo spurio (he hypòstasis nothōs choristè) dell’angoscia (ponos) originaria di Sophia, ovvero dell’Uomo Archetipo. Il Dio manifesto, ovvero l’Arcangelo del Nome, ha vinto il Nulla (tò oudèn), che è l’ombra del Nulla-Infinito del Divino (toû apeirou oudenòs toû theiou), nell’istante stesso della sua manifestazione; la coppia (syzygia) Uomo-Sophia si è attaccata a quel Nulla, e ne sono sorti il tempo della conversione (epistrophês) e lo spazio della prova (peirasmoû).

La melancolia per i medici è uno squilibrio degli umori, per i teologi psichici [cristiani ‘ortodossi’] un vizio (kakia tis); per gli gnostici è la partecipazione all’angoscia di Sophia, ed è male solo se l’uomo si afferra ad essa e dimentica ogni nostalgia (pothou). L’Uomo Archetipo, in quanto Anima dei Mondi – Anima che è Sophia stessa – ha sentito echeggiare in sé l’angoscia come una domanda (ōsper erōtemà ti), si è contemplato in uno specchio e si è smarrito. Il suo smarrimento è l’ombra di un angelo, Satana: in sé è nulla, eppure il suo essere nulla (tò ouk eînai autoû) fa smarrire le anime terrestri, perché è l’ombra dell’ombra del Nulla-Infinito [divino]. E un’anima capovolta nella distensione del tempo anela a riposarsi nel Divino dimenticando il Dio manifesto. Ha bisogno di tempo, che è il tempo della conversione, per comprendere che solo nella manifestazione c’è riposo (anàpausis) e vita (zōè), mentre il nulla di Satana non è che il residuo dell’angoscia e della pena che Sophia in alto ha già vinto, e che in basso si consuma e trasforma in ciascuna [delle anime].

Noi restiamo fedeli a Gesù Cristo, perché non c’è gnosi senza manifestazione del Profeta Eterno. Gesù è più che profeta, ma la sua Chiesa è in parte psichica e visibile, in parte gnostica e invisibile. Lo gnostico è colui che segue (ho hepòmenos), e seguendo volge la Chiesa alla conversione e alla resurrezione.

Nascondi il tuo Cristo (tòn Christòn sou). Il primo Cristo doveva rivelare il segreto ed essere ucciso: il secondo dev’essere glorificato al tempo della resurrezione suprema. Nel tempo dell’occultamento, sii come la vita all’interno delle viscere.

Combatti la guerra degli angeli contro Satana, ma ricorda che Satana è il Nulla: combattilo lasciandolo dov’è. Se l’angoscia ti sovrasta, uniscila a quella di Sophia. Attendi con eccesso di nostalgia, come un prigioniero che non sappia acquietarsi nell’oblio.

Il Dio manifesto è Dio proprio non essendo (dià toû mē eînai) il Divino. Questo non-essere (mē eînai) diventa Satana quando l’Anima [Sophia] lo sente e lo afferra staccandolo da sé.

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