Salvo ove altrimenti indicato, questo blog contiene testi originali di Adriano Ercolani e Daniele Capuano



lunedì 22 settembre 2014

Ancora Sodoma




 Gli atti omoerotici sono sempre stati nel cuore o ai margini di un’iniziazione, anche nelle forme più basse: coazione di carcere, ciurma o seminario – e via salendo complesso rituale aristocratico-guerriero, trasmissione di conoscenze. Sodoma, secondo i Padri, vuol dire Segreto: Massignon vi vede la grande polis iafetita, con le sue corporazioni e i suoi Männerbunden. Dunque nella nostra epoca, in cui il recinto del segreto è abbattuto e le immagini dei destini volano in completa licenza (anche se l’esplicitazione quotidiana, l’ostensione oscuramente ritualizzata dell’esoterismo antico crea lo spazio per una ancor più essenziale e radicale conquista di potere e sapere), la diffusione “democratica” dell’omoerotismo non è che uno dei tanti segni, tra i più vistosi forse, della a-castalità dei tempi. Così pure l’esigenza di fare lobby e normalizzarsi: la democrazia moderna tende in modo crescente a normalizzare ciò che era aristocratico o esoterico, in fondo è la ripetizione molteplice del suo atto di fondazione.

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