Salvo ove altrimenti indicato, questo blog contiene testi originali di Adriano Ercolani e Daniele Capuano



domenica 14 dicembre 2014

Eros e Psiche. Breve conferenza di psicologia archetipica





James Hillman: “Eros è torturato dal suo stesso principio, il fuoco. Brucia gli altri; e brucia da solo quando è separato dalla psiche, cioè quando è privo di intuizione e riflessione psicologica. Psiche esegue le sue fatiche, senza speranza né energia, senza amore, inconsolabile. La loro separazione noi la sperimentiamo sotto forma di scissione: mentre l’eros brucia, la psiche cerca di capire, compie i suoi doveri, depressa. (...) Eros, si direbbe, ha bisogno di regredire a uno stato di bruciante inquietudine e agitazione, dominato dalla madre, da Penia o privazione, per rendersi conto di essere stato lui stesso abbattuto dalla propria freccia e di aver trovato la sua compagna, Psiche. Egli acquista coscienza psichica. Soltanto a questo punto l’unione ha luogo, e per essa è richiesta la santificazione degli dei” (Il mito dell’analisi).

Il rapporto di Psiche con Eros è il rapporto dell’anima con lo spirito, con il suo spirito: ma non è un rapporto verticale e unilaterale, è un avvinghiamento serpentino sul caduceo (Eros serpente). Tre tempi: convivenza clandestina, separazione e infine nozze ufficiali in cielo, al cospetto degli dei. L’Anima viene iniziata allo Spirito erotico nella morte, lo Spirito-Eros perde ogni possibile letteralismo spiritualistico o intellettualistico, ogni traccia di impersonalità e di astrazione. Non bisogna letteralizzare l’itinerario spirituale in una storia lineare-ascendente (l’anima che si unisce a Dio e poi sperimenta la purificazione dell’assenza, della notte oscura, nella mistica sufi, carmelitana etc.).

I pathe tragici, iniziatici, forzando il limite, sono il più delle volte indicazioni di una possibilità ermetica, che fa del limite una frontiera: lo mostra anche lo stile di Apuleio, leggero e sinuoso, la drôlerie iniziatica. Psiche ed Eros, nella realtà del fare-anima, si incontrano e separano secondo il ritmo del Cantico dei cantici; lo Sposo viene avvistato fra le grate, l’Amata apre la porta e lo Sposo è fuggito dopo averla furtivamente toccata, non c’è unione nel tempo che non sia sulla soglia di una separazione – la circolazione è ininterrotta. La morte tragica è metafora delle mille morti ermetiche.
A proposito di drôlerie, Aristofane sugli amanti che ainittontai, parlano inconsapevolmente per enigmi. (L’enigma tragico-apollineo, l’enigma ermetico).

Ficino: “L’amore viene detto res amara da Platone, e non a torto, quia moritur quisquis amat. E anche Orfeo chiamava l’amore glykypikron, cioè dolce-amaro, perché l’amore è una morte volontaria. In quanto è morte è amaro, ma essendo volontario è dolce”. L’aggettivo glykypikron si trova in un sublime frammento di Saffo: l’amore è glykypikron amachanon horpeton, dolce-amaro ineludibile animale (herpeton, essere che striscia sulla terra, serpe).
Nozze funebri, Eros funebre. Serpente, drago, mostro: Erichipeo, Phanes. La Bestia della favola della Principessa di Beaumont, e Bella-Psiche.

Harmonia afanes phaneres kreitton. Harmonia – unione dei contrari, conjunctio: ma se viene “vista” nel mondo, ovvero nel tempo lineare e irreversibile e nello spazio visibile-tangibile, si allontana, fugge. Così l’unione dev’essere custodita nell’invisibile, non però lasciandola notturna, edenica, innocente (il che è impossibile), ma cogliendola dinamicamente negli interstizi delle rotture e delle disarmonie, all’interno dell’infrazione stessa.

Albero della conoscenza: gettare uno sguardo su Eros. Psiche, figlia ancora non riconosciuta della Bellezza, di Afrodite, madre di Eros stesso, si congiunge a Desiderio nella notte, in un Hades (In-visibile) tattile-acustico di impregnazioni segrete.
Le sorelle, le potenze inferiori non sposate ad Eros, la persuadono a violarne la consegna, a guardarlo furtivamente e ucciderlo: le suggeriscono che il suo nascondimento è legato alla mostruosità, all’informità. (Eros figlio di Caos, vox informis).
Psiche scorge il volto e le forme bellissime di Eros: lo vede fuori di sé, lo stacca da sé; ma vedendolo “muore”, è scacciata nel tempo-spazio dell’iniziazione, che è dominato dalla Bellezza stessa (nel tempo si conosce per speculum in aenigmate, solo oltre il mondo si vede facie ad faciem). L’Anima viene torturata iniziaticamente dalla Bellezza manifesta dell’universo, madre del furtivo Desiderio. Legame apertura degli occhi-morte: si muore all’Eden della luna di miele, si nasce al mondo, al labirinto amaro dell’esilio che addita il ritorno, l’epistrofè.

Psyche è Afrodite stessa nata non dal mare ma dalla terra. Rivalità, gelosia divina, phthonos. Afrodite è la manifestazione del mondo: vorrebbe che Psiche si maritasse con la bassezza terrestre, con l’infamia. Ma suo figlio Eros, il Desiderio, se ne innamora: per la prima volta viene colpito dalla propria stessa freccia dolce-amara. Rapporto fra Psiche ed Eros simile a quello tra l’uomo e il suo angelo nel sufismo iranico. [La disobbedienza di Eros ricorda quella della misericordia-clemenza a Verità nel midrash: che l’anima sia maẓḥar, luogo epifanico, è dovuto alla misericordia che è in rapporto dialettico con la giustizia-trascendenza. Dunque Venere è sia la manifestazione, gelosa delle profondità terrestri-ctonie di Anima, della sua capacità di trasmutazione (farfalla), sia la maestà divina che tende ad annientare la creazione. Tuttavia è proprio lei, ironicamente, ad iniziare Anima, a condurla nella propria famiglia, e fra il consesso degli immortali. Duplicità della bellezza].

Hillman sulla separazione: ma nella separazione opera già l’unificazione: Psiche ha in sé l’embrione, la mescolanza del seme suo e di Eros; Eros ha la scottatura dell’olio di Psiche e del proprio fuoco, della propria freccia. Ali angeliche di Eros, ali di Psiche-farfalla, angelo in potenza (Corbin).

Curiositas di Psiche, di Eva. Principio di separazione e di morte: conoscenza del bene e del male. L’olio bollente dell’intelletto umano ustiona il delicato Eros nottuno: Psiche si avvicina al letto con un rasoio, novacula, il pensiero discriminante. Si può desiderare il Desiderio solo si è già impregnati di lui, solo se in grembo si ha già l’embrione di armonia, di Voluptas, la Fruizione: lo si rivedrà, o vedrà davvero, solo nel consesso celeste, potremmo dire nel mondo immaginale, per celebrare le legittime nozze, il matrimonio di cielo e terra.

Malinconia erotica di Cranach: il tempo dell’iniziazione come nostalgia erotica, nostalgia di Eros, del gemello celeste, del Principe. Melancholia di Dürer: prostrazione pesante, terrosa, gravitas redenta solo dalla contemplazione del nous, geometrico-matematica; quella di Cranach è una melancholia ricca d’anima, attesa e attenzione, la gravitas saturnina congiungendosi a Eros e ad Afrodite è anche impregnazione e gravidanza.
Psiche è in stato interessante: la vita è interessante perché è inter-essere, essere fra.

  

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