Salvo ove altrimenti indicato, questo blog contiene testi originali di Adriano Ercolani e Daniele Capuano



venerdì 15 aprile 2011

Intravedendo la montagna del Purgatorio


Les animaux, me disait-il, sont, dans nos mains, les otages de la Beauté céleste vaincue… [Léon Bloy, La femme pauvre]


come una vacca in un mattatoio

irto di macchine da lunapark stregato

sotto la smorta consapevolezza

di luminarie drogate

come un vitello e un nobile porco

familiari e studiosi dei tormenti

la nostra parte graziosa muove

in un’eternità di grido

a qualcosa di estraneo e destinato

e sente nella pienezza

della sua carne paziente

ciò che il macellatore s’è addestrato

compiutamente a trascurare

a prendere per buono mortalmente

nella caligine del cranio inchiavato

nella stretta delle mani assonnate

il macellatore – noi – le nostre dita e la nostra testa –

il bricco screpolato i ricurvi becchi

dalla consegna impegnati

di un maestro astuto e indolente

nel rito che perpetua

la felicità per le strade la regalità nelle stanze

il rito facilissimo che il porco e la vacca

lavorano l’uno dopo l’altro

a sdipanare a rendere palpabile

sanguinoso esatto molteplice

complesso come la tua morte e la mia

candido come la tregua

fra i nostri giorni di furia



- 7 Gennaio 2004 -

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