Salvo ove altrimenti indicato, questo blog contiene testi originali di Adriano Ercolani e Daniele Capuano



venerdì 8 aprile 2011

La libertà del Quattro


Caro * * *,

sono felice che tu riesca a goderti qualche fine settimana come Dio comanda: che grande opportunità è anche la minima vacanza! Vacare sibi, vacare Deo... La radice è vacuum, vacuità, libertà. Ci sono alcune stupende righe di Chesterton sul tentativo, da parte dell’economicismo moderno, di distruggere o meglio di evacuare la vacanza: perché, appunto, ogni vacanza è tragica e ricca di senso come le antiche feste, come gli antichi riti, è preparazione alla morte e quindi all’eternità, che è la suprema vacanza. Ah deliziosa umiliante avventura!

Per una buona fruizione di Uspenskij non ti consiglio di riprendere in mano Kant: basta quello che ricordi delle tue passate e non banali letture. L’aspetto più interessante della grande stagione di riflessioni sulla quarta dimensione è proprio questa esigenza di superamento del razionalismo kantiano. Il kantismo è l’ultimo e nobile fortino assediato di una concezione del mondo che sopravvive angosciosamente in un’epoca essenzialmente nuova e caratterizzata da una Weltanschauung intimamente differente: un po’ come molti elementi del pensiero ellenistico persistevano nella nascente era cristiana, alcuni mutati di senso, altri come reliquie a volte consapevoli, a volte inconsapevoli, sempre in conflitto (anche qui, un conflitto a volte autocosciente, a volte sordo e patologico). Florenskij sosteneva profeticamente che all’inizio del XX secolo il mondo occidentale stava ritornando alla visione medievale della natura e dell’uomo – cioè, secondo lui, alla visione simbolica o quadridimensionale, spezzata (altrettanto simbolicamente!) dall’uomo rinascimentale, che ha fatto emergere una visione prospettica, piatta (tridimensionalismo, meccanicismo, razionalismo etc.) e in fondo antireligiosa, culminata nell’apologia del kantismo. Per tornare a Uspenskij, il suo libro (Tertium Organum) mi sembra utilissimo perché l’ipotesi delle dimensioni superiori vi appare come uno strumento per immaginare e pensare, attraverso delicati ma resistenti fili analogici, le più antiche intuizioni della filosofia (anima, forma, incorporei e corpi, eternità e tempo) non più, razionalisticamente-dualisticamente (cioè in modo ‘metafisico’ secondo l’accezione nietzscheana-heideggeriana-wittgensteiniana del termine, per la quale metafisica=superfisica, proiezione astratta della fisica), come ‘oggetti-che-stanno-dietro-il-fenomeno-o-da-nessuna-parte’ etc. (praticamente, concetti utilizzati per tappare buchi cognitivi) – ma, appunto simbolicamente-unitariamente, come realtà sovradimensionali ed ‘eterne’, in cui siamo immersi, e di cui conosciamo solo sezioni temporali. L’ipotesi può essere sfruttata in molti modi: dalle elucubrazioni di Hinton, al patchwork sbrigativo della teosofia, alle suggestioni della fantascienza, al progetto di recupero del pensiero simbolico in Florenskij, etc. etc. (Fuori dall’Occidente l’integrità si è conservata soprattutto attraverso la trasmissione diretta, sapienziale, delle scuole: la metafisica dell’immaginazione nel sufismo iranico, l’essere-tempo del Soto Zen di Dogen etc. etc.).

Anche gli sciamani avrebbero molto da dirci – se potessero comunicare con noi! Putroppo è già difficile tra culture un po’ più segnate dalla storia, addirittura fra culture sorelle (ma non è troppo strano: il vicino è il più arduo da accostare). A proposito di dimensioni multiple: come un essere tridimensionale, attraversando un mondo bidimensionale, appare come una successione di esseri bidimensionali bizzarri o come un unico essere bidimensionale sfuggente e inquietante; così una sessione sciamanica offerta ai sensi e alla mente di un abitante di Roma del XXI secolo il più delle volte apparirà come un caos futurista o surrealista di suoni inarticolati e articolati, parole suggestive e parole insensate, gesti mimetici e danze monotone svariate da elementi casuali...

A presto, tienimi informato sui tuoi viaggi (in qualunque dimensione). Daniele

Nessun commento:

Posta un commento