Non c’è scelta, o meglio c’è la tragica – ed anche, quando l’occhio si vela, triste e deludente – parvenza di una scelta. Alcune religioni, le più, agonizzano nel tepore intimamente angosciato dell’ipocrisia; altre, come l’Islam, nell’esibita e negata angoscia della violenza. (In questo mostra di essere giovane e messianica, o piuttosto apocalittica). Ma il frutto di queste doglie, parallele e inseparabili nel ventre dell’infinito, stupirà gli ipocriti, gli zeloti e – in modo del tutto diverso eppure incomprensibilmente fraterno – anche i giusti, perché ogni parto, pur se monitorato dalle nostre paranoiche ecografie (o forse proprio per questo), stupisce tutto il creato, tutto il passato, il presente e il futuro – e quanto più dunque quello!
sabato 19 marzo 2011
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