Salvo ove altrimenti indicato, questo blog contiene testi originali di Adriano Ercolani e Daniele Capuano



sabato 11 giugno 2011

Eros deute


I.

Quelle rotaie di tenebra
che i tuoi fuochi accolsero fischiando
come si sono fatte molli liane
in ronzio di midollare
dormiveglia lentamente
sospese… È stata l’ora,
ma ora no. Forse riscorreranno
a cancellare chiome e sorrisi,
a mescere un cordiale di stanchezza
renitente, come di scolaro,
se la maestosa cecità dei mondi
ricordi ancora il suo segreto astuccio
dei farmaci, l’angolo spento
e magico che il Tempo ha rosicato.

II.

Quelle molli liane di tenebra
alle quali tu resti impigliato
per esplorare l’inferno della madre
oppressa dal suo trionfo,
sempre tiepida d’acquiescenze sovrane,
e l’incerto sottobosco di stelle
che tua sorella disegnò col dito
sulla porta del ventre,
quei diametri strappati alla Gnosi
dalle tue chele polverose ed arse,
dalla tua sorte prodigiosamente marina
nella terra della visione,
– ti reggeranno forse ancora un poco,
quel poco immondo, quella sosta di brume
velo sull’alopecia della selva,
quella per cui non avevi pregato.

23 luglio 2002 –

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