Salvo ove altrimenti indicato, questo blog contiene testi originali di Adriano Ercolani e Daniele Capuano



lunedì 23 maggio 2011

Prova di carmen arcaico per fare un incantesimo alla pubblicità


Giambi, su, zampillate in disordine
dal limo del cuore, rendiamo palpabile
lo spettro gentile, che fa mostra
di non aver odore. La sentite
col vostro fiuto di pazzia, coi denti
arrotati alla carne, la fanciulla
che dedica compìta, transverberata latria
al cioccolatino su cui il mondo s’incardina,
centro attrattivo, scura grazia trepida,
lo vedete, tendendovi, l’efebo
che gioca assorto il suo destino, mirandolo
nell’icona geniale, tutta soffio
e mitigata furia, di una nuova
automobile? È un lavoro duro,
giambetti miei, ma alzatevi, e danzate.
Su, su, non vi appaghi l’indignatio
di un istante. Fanciulla, efebo, musica
di maghi accorti, ma non troppo: ammetto
che sembra poco interessante. E allora
cosa faremo, amici, di quel padre
dal sorriso maturo, del vecchino
ammorbidito dal patire, della
bambina triste e presaga, di quanti
prolungano nell’occhio della carne
la misteriosa visione? Zampillate,
giambi. Ecco arriva l’odore
del tenero fantasma. Raccoglietelo
da quei corpi, annusatelo nel vecchio
saggio umiliato, nella bimba fremente,
nel gesto ordinato del padre, prendetelo
su con voi, e cantategli il carme.
Uh-uh-uh-uh, vediamo che succede.

-1 Luglio 2005-

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