Nell’angloamericano corrente c’è l’orribile espressione have sex, tradotta per i doppiatori di fiction con l’orribile “fare sesso”. Non so quale atto sia designato da queste parole. Forse ha una remota parentela con il biblico yada‘, conoscere, con coitus, synousia, mithuna: ma per quanti scalini di estenuazione è dovuto cadere, a faccia in giù, l’arcaico, naturale, culturale, sacerdotale, profano, malinconico, degradante, dissoluto, stupito, pericolante, affannato, affamato, dolce, perduto, sperduto amore carnale dei patriarchi, dei nonni, dei padri e in parte anche nostro, per restare scalciante e morto sotto l’occhio indolore dell’homo neglegens neglegens? Quali frutti, fiori e pezzi di corteccia dell’albero della conoscenza e dell’albero della vita potrà spiccare, quali maledizioni e illuminazioni ricevere, quale apocalisse e salvezza attendere questa strana ex-creatura che è stanca di rigirarsi il talento fra le mani e passa la sua nottata guardandosi fare sesso?
giovedì 11 marzo 2010
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento