Forse Paolo non si considerava tanto un ektroma (1Cor 15,8), un aborto, un nato morto, quanto un mamtzer, frutto di una relazione illegale, uno che è dentro e fuori la comunità: e quindi, secondo la Legge, ha cercato di sposarsi con una goyah, il Gentilesimo stesso, affinché i suoi figli fossero liberi dall’interdetto, fossero cioè veri ebrei (vedi la Halakhah). Ma perché questo sentimento? Seguendo la metafora – quasi la cenere calda di una vergogna giovanile passata attraverso il fuoco – nel suo concepimento/metanoia, nella sua nascita come “cristiano”, ci sarebbe stato qualcosa di adulterino o incestuoso: forse ha vissuto così la sua teshuvah?
venerdì 19 marzo 2010
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