a Mariella
Who is not poor, is monstruous...
G. CHAPMAN, Bussy d’Ambois
Muoiono – così è detto – le rose. Muoiono
i sufi e i Platoni. Muoiono
– parola estrema dell’Edda – in un tramonto
di sangue insostanziale (dei cieli
sul loro grembo ripiegamento) i soli
Viventi: gli dèi.
La tua bellezza e verità partecipa
alla ripetizione, dico, all’unico
destino ripetibile? Non so
se è del tuo volto la giovinezza
tranquilla e spaventosa
dell’immemore rosa che oso offrirti
– il fioraio l’ha avvolta
nel sudario di cellophane seriale
nello spento delirio dei nastrini
senza poterne sfregiare la facies –
o se il suo duro seme di memoria
che già un poco pareva
avanzare alla gloria
del cielo mortale, ti fa ancora,
ospite della terra, più giovane ancora
di sua morte perfetta, e così fragile
da vivere più in basso del destino,
o più dentro, nel cuore. Siamo poveri
oltre l’altezza e la larghezza del sole.
Who is not poor, is monstruous...
G. CHAPMAN, Bussy d’Ambois
Muoiono – così è detto – le rose. Muoiono
i sufi e i Platoni. Muoiono
– parola estrema dell’Edda – in un tramonto
di sangue insostanziale (dei cieli
sul loro grembo ripiegamento) i soli
Viventi: gli dèi.
La tua bellezza e verità partecipa
alla ripetizione, dico, all’unico
destino ripetibile? Non so
se è del tuo volto la giovinezza
tranquilla e spaventosa
dell’immemore rosa che oso offrirti
– il fioraio l’ha avvolta
nel sudario di cellophane seriale
nello spento delirio dei nastrini
senza poterne sfregiare la facies –
o se il suo duro seme di memoria
che già un poco pareva
avanzare alla gloria
del cielo mortale, ti fa ancora,
ospite della terra, più giovane ancora
di sua morte perfetta, e così fragile
da vivere più in basso del destino,
o più dentro, nel cuore. Siamo poveri
oltre l’altezza e la larghezza del sole.
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