Salvo ove altrimenti indicato, questo blog contiene testi originali di Adriano Ercolani e Daniele Capuano



giovedì 15 aprile 2010

Ultimo spleen


Che rapporto può esserci
tra una pipa e la croce? L’una e l’altra
sono presenti: sono
il presente – l’una con
l’altra.

Questa cosa qui
è un esalare di tutto, una
dolcezza librata, molle
d’attenzione e armoniosa tristezza,
ricca, spugnosa, beffarda
col peso che, pensandosi, la effonde.
Questa cosa qui è il tempo
che vedi esattamente, crocifisso
l’istante alla sua forma, superando
col destino la forma, con il lieve
struggimento dell’impronta
smarrita il cruccio
insostanziale del fato.

È questa cosa qui, come una scelta
di dimenticarsi, di ridere del fato
non abbastanza folle, il desiderio
di fumare e la dolcezza di perdere,
è il presente, la soffitta sfondata
ad ospitare il cielo coi suoi fumi,
la testa spiccata per amare
l’impossibile mondo come un cane,
come uno schiavo. Il dandy è morto del tutto
vituperosamente. Gli sopravvive
l’inanità del fumo. S’è immolato
qualcuno.
Qualcuno s’è giocato con se stesso
l’impossibile mondo, il tutto-amabile.

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