“Non ho mica la
bacchetta magica!” dice l’uomo politico che, dopo aver promesso la Gerusalemme
Celeste, finalmente eletto depone la tunica del profeta e indossa i grigi panni
del funzionario severo e responsabile. Invece sì che hai la bacchetta magica!, occorre
rispondergli: la verga di Hermes, il Caduceo, la chiama Epitteto, l’unica
facoltà davvero pratica a questo mondo – l’immaginazione guidata dalla volontà
spirituale. Se volessi cambiare quelle tre o quattro cose che distinguono un
dolce ostello dalle ceneri di Sodoma, se anzi semplicemente le volessi con l’energia
con cui da bambino volevi la luna (e non eri folle: sentivi che si può possederla
in ictu oculi, e non si può mai raggiungerla), nel peggiore dei casi
lasceresti un mondo segretamente incinto di Paradiso. Il punto è che non vuoi
volere. Il punto è che usi la tua bacchetta magica solo per mutare in pietra te
stesso e i tuoi compagni d’armi.
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