Salvo ove altrimenti indicato, questo blog contiene testi originali di Adriano Ercolani e Daniele Capuano



venerdì 1 novembre 2013

Breve aggiunta a “Le due porte delle immagini”





“Il giorno in cui si soffierà nel Corno” (sura VI al--Anʻām, v. 73): Ibn ʻArabi osserva che il Corno del Giudizio, al-ṣūr, può essere interpretato come “le immagini”, al-ṣuwar; il mondo immaginale, che cresce a spirale, come la scala di Giacobbe, come le trombe d’aria, come i vortici nell’acqua. Il corno o tromba che risveglia il morto – dal rito romano della conclamatio al racconto sacro sull’arcangelo Serafiele, fino allo squillo che attraversa il sonno della materia-Giacobbe nella prima tavola del Mutus Liber, capolavoro dell’alchimia occidentale – è lo stesso intermondo sottile, veglia rispetto al sonno embrionale del mondo terrestre, sogno ricco e strano rispetto alla veglia definitiva, alla folgorazione impensabile, alla gloriosa consummatio che il Giudizio Universale dischiude.

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