Salvo ove altrimenti indicato, questo blog contiene testi originali di Adriano Ercolani e Daniele Capuano



domenica 18 aprile 2010

Μακάριοι οἱ πτωχοὶ τῷ πνεύματι


Non voglio restituirti il biglietto d’ingresso, come Ivan: né ti chiedo perché dobbiamo accorgerci di quello che c’è già, di respirare per la prima volta l’aria che respiriamo ab aeterno, di diventare fedeli a ciò cui non possiamo essere davvero infedeli. Tutto mi sta davanti, aperto, perché non so più nulla, e tutti i miei perché? tacciono come Giobbe davanti alla maestà, davanti alla misteriosa umiliante bellezza. Ma qualcosa da chiederti mi resta: fino a quando canterò la mia nota nel tuo canto senza potermi muovere e danzare? Forse finché non sarò storpio davvero, come Epitteto, come Giacobbe, come i santi che non riesco, per timidezza di sedentario, ad amare con questo corpo, con queste ginocchia, con questi piedi?

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