La Modest Proposal di Swift, forse la più grande satira di sempre, profetizza, con più di mezzo secolo d’anticipo, raccogliendole tutte insieme in un guscio di noce che il velo dell’ironia indignata e dolorante rende intaccabile, le disumane teorie benthamiane, malthusiane, ricardiane, l’ingegneria sociale sadiana, a fin di bene, il totalitarismo economicista liberale e comunista. La pedofagia del testo non è tanto saturnina quanto candidamente criminale: criminale al punto da evacuare la colpa, da irridere con dolce degnazione il peccato.
venerdì 2 aprile 2010
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento