Salvo ove altrimenti indicato, questo blog contiene testi originali di Adriano Ercolani e Daniele Capuano



giovedì 27 maggio 2010

Dal testo di un Diwan con cui a Nishapur un mongolo pulì gli zoccoli al suo cavallo


Niente è abbastanza. Ma tu dammi una tazza di vino
– puro – non per incantare con un po’ di follia
il mio desiderio di lei. Forse
questo lume severo, che nel vetro
sa discorrere, lascerebbe qualcosa
della sua furia meridiana al sole
quando declina dolcemente, e porterebbe
la lentezza e la sperdutezza
di quelle oche brune migranti
a quest’ora di bronzo, la più ripida.

Non credere di curarmi, ti dico, la distanza: è
lasciar morire un vivente. Stasera
voglio che viva e parli, come le è dato, la mia
piccola morte, la mia primizia, questa bimba
esperta di ricatti: salutare
da lontano la sera del possibile
ricongiungimento nelle cose che vedo
e sento effettivamente, nel poco di vero che ho.

Nessun commento:

Posta un commento