Salvo ove altrimenti indicato, questo blog contiene testi originali di Adriano Ercolani e Daniele Capuano



martedì 25 maggio 2010

Gnosi dello scandalo (Tosiftà a “Davanti alla legge” di Kafka)


Forse è nel Talmud una soluzione che discende sul nodo gordiano del midrash di Kafka come la spada di Alessandro: vi si legge che i santi sono “coloro che entrano senza chiedere il permesso” (trattato Sanhedrin). Ma perché bisognerebbe chiedere il permesso?
I perushim, i farisei, sono i “separati” non tanto per il loro letteralismo della santità, quanto perché, tenendo le chiavi (=l’interpretazione), non entrano loro e non fanno entrare gli altri (cfr Lc 11, 52): come il guardiano del racconto. Il sacerdote-interprete del Processo non gli dà torto.
La Legge, una volta uscita dalle mani di Dio, istituita, dice: forse puoi entrare, ma non ora. Svanita la fretta messianica, una chiesa non può che alzare una siepe, amministrare l’attesa, volgere le spalle alla luce della Legge e il volto agli uomini. La sua mediazione ripete, e complica, quella del Testo sacro, che è un velo tra il mondo e il Regno. Il guardiano della porta prende sulla sua carne la carne del Testo: e anche la corona di spine dell’autorità, alleggerita dalla consegna fraterna, dalla comunione. È una figura tragica e comica.
L’uomo di campagna vede la luce messianica della Torah perché muore interrogando. L’Adesso vado a chiuderla del guardiano vuol dire: adesso vedi il bagliore, ma sei, come tutta la storia, sulla frontiera di Moab con Mosè. “È venuto il mattino, e anche la notte. Se volete interrogare, interrogate. Ritornate, venite” (Is 21, 12). Se il guardiano si identifica con ciò che dice al moribondo, se non ha la stessa astuzia di serpente con se stesso in quanto guardiano, è dannato. Ingannato, dice dolcemente, gnosticamente, Kafka.
Il Tribunale “ti accoglie quando vieni e ti lascia andare quando vai” solo se è concrocifisso con colui che crocifigge: ma nel tempo dell’attesa, della mescolanza (la mixis degli gnostici), l’impossibilità di discernere il grano dal loglio è lo scandalo.
Fondato per raccogliere coloro che attendono, per lucrare l’attesa, il Tribunale visibile crea l’attesa perché ne ha bisogno. I banchieri della fede diventano gli strozzini della fiducia.

Nessun commento:

Posta un commento