La tendenza della pedagogia contemporanea è quella di
insegnare ai bambini che le streghe sono fate infelici, i demoni angeli
disadattati. Questa sarebbe, se ben compresa, una verità gnostica: nello Zohar il tentatore è sempre la
Shekhinah, l’Inabitazione di Dio travestita, che manda cenni d’intesa di tra i
veli di un’arte istrionica consumata. Il punto è che lo si può scoprire solo
guardando con entrambi gli occhi, ovvero brandendo la rettitudine della spada
con la destra e reggendo la lanterna della curiosità e dell’ammirazione con la
sinistra. Di fatto, quel che diciamo al bambino è: non esistono mostri né fate;
ci sono solo mostriciattoli come te e me, e non devi avere né troppa paura, né
troppa speranza. – Stando così le cose, non possiamo stupirci che oggi le zanne
dell’angoscia ci serrino la trachea e le corde vocali sin dall’alba della
nostra giornata terrestre.
lunedì 11 novembre 2013
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