Stupenda
intuizione autobiografica di Chesterton, al termine di una meditazione sul
piacere dei bambini per la finzione teatrale, che li inizia alla binocularità
dell’immaginazione, saggia ed ebbra al contempo: “Non penso, per quanto mi
riguarda, di essermi mai preoccupato molto di Santa Claus, o di quel bisbiglio, che
si presume terribile, dell’amichetto che ti rivela che Babbo Natale ‘è solo tuo
padre’. Forse la parola ‘solo’ colpirebbe tutti i bambini come il mot juste”. Da applicare a ogni desengaño, ad ogni demistificazione che,
purificando dal misticismo falso, apre alle quotidiane sottigliezze della vera
gnosi: “Le ninfe degli antichi erano ‘solo’ i delicati vapori che aleggiano
intorno alle fonti”. Forse che innamorarsi di sbuffi di vapore nel segreto
offerto di una radura, in uno spazio definito e liminare e in un tempo discreto
e sospeso, è meno poetico che innamorarsi di giovinette diafane ed elusive?
venerdì 1 novembre 2013
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