Salvo ove altrimenti indicato, questo blog contiene testi originali di Adriano Ercolani e Daniele Capuano



venerdì 5 febbraio 2010

Beslan



Mi rifugio in Te contro di Te.
Hadīth del Profeta dell’Islām


C’è anche
per i bambini
la vecchia morte
sempre travolgente, e sempre velata
come il Dodicesimo Imām
la sorella di tutti
c’è anche per i bambini –
per i bambini
c’è l’oltraggio, soprattutto per loro,
ma non solo, per loro
c’è soprattutto questa strana
quest’improvvisa consacrazione
questo fiotto di luce che ara
la nera terra nel cuore degli uomini
a mezza via fra l’infanzia porosa
all’inaudito e la folle vecchiezza –
c’è anche per gli uomini in mezzo
alla via che non sanno nel grido
esserci vibrante il vincastro del rito
il silenzio realissimo
della vita, anche per gli uomini
c’è la morte
la bambina bruciata che agita
le ali, lo scolaro calpestato
dagli scarponi chiodati,
la morte velata da vergine sposa,
la prima comunione dei poveri
che tutti sono incancellabilmente
c’è anche
soprattutto per i vecchi
fermentati nelle loro ferite
nel legno cavo del loro destino
nel maleamato disegno
della Caduta sulle carni
soprattutto
per tutti c’è
lo scandalo
sempre reietto, e sempre ospitato
in finem
perché
sappiamo da esperti che nel male
nel tohu wavohu del male
in cui siamo guidati
dal nostro stesso male
nudificato, il male del male,
il dolore impossibile, sappiamo
dal dolore che il caos
in cui di nuovo finiamo
è un segreto risillabato
un’attesa del fiato sulla soglia
della scuola

All’inizio e alla fine stiamo in silenzio
gridando.



NOTE:
Nella teologia sciita imamita, il Dodicesimo Imām (Muhammad al-Mahdi), scomparso durante la sua prigionia a Samarra nell’874 d.C., si è occultato in attesa di ritornare come redentore alla fine dei tempi.

Tohu wavohu: è il “caos” genesiaco. We-ha-aretz hayetàh tohu wavohu.

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