Salvo ove altrimenti indicato, questo blog contiene testi originali di Adriano Ercolani e Daniele Capuano



mercoledì 10 febbraio 2010

Tantus labor non sit cassus



Tu scrivi: “Se tornasse oggi, non troverebbe grandi inquisitori, umanitarismi anticristici, ribellioni di torturato amore; se tornasse qui, oggi, non troverebbe nessuno. Si siederebbe, stanco, accanto a un albero violato dalle radiazioni, a un pollo seviziato dagli allevatori, a un minerale vergognoso d’essersi fatto brutto in mani d’uomo; e canterebbe un salmo nel suo dolce e impuro aramaico della Galilea, che non parla dal giorno dell’ascensione a suo Padre”.
Io rispondo: “No, non c’è epoca in cui non viva almeno un miserabile giusto, altrimenti lo scheletro del mondo si affloscerebbe sulla sua nichilità originaria. È una verità indimostrabile, puoi annuire senza per questo essere platonico. Certo, avrebbe potuto dirlo anche un abitante di Sodoma, che il fuoco ha consumato: ma perché Dio si degni di mandare il fuoco come suo corriere, non dev’esserci nella città almeno una briciola di carne umana assetata?”.

Nessun commento:

Posta un commento