Salvo ove altrimenti indicato, questo blog contiene testi originali di Adriano Ercolani e Daniele Capuano



lunedì 1 febbraio 2010

Il mio volto di terrorista


Il mio volto di terrorista
aduso agli abissi e alle maschere
si ripiega ogni sera sul suo fato,
è due alte attenzioni,
è madre e feto.
Se la mia nausea è araldo del mio angelo,
che avverte il lievitare dello spirito
sulla sua densa camera mortale,
tutto è feroce grazia, cui m’inchino
ridotto al grumo, umano rastremato.
Non so sciogliermi, dunque, dalla presa –
inginocchiarsi è il fondo della lotta,
la pazienza è violenta, ragionevole, –
e il mio volto di terrorista
anche stasera lento si ripiega
sull’animale giusto, rastremato,
sul grumo che non cede, sulla camera
mortale,
sul suo supplice e aperto celebrare.

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