Salvo ove altrimenti indicato, questo blog contiene testi originali di Adriano Ercolani e Daniele Capuano



lunedì 1 febbraio 2010

Decalogo del nomade



1 – Non essere orgoglioso del tuo sradicamento.

2 – Ama le radici con tutto te stesso – ma non più della tua tenda, della tua donna e del tuo Dio.

3 – Ricorda che le radici vanno custodite e nutrite, non cercate; e che il loro luogo è l’invisibile, il basso.

4 – Non appena trovi un buon luogo di sosta, dimentica prontamente le tue abitudini di nomade; non appena tu debba ripartire, benedici lo spazio e il tempo della tua sosta, e muovi il primo passo.

5 – Accetta la maledizione del nomade, e non odiare né invidiare il sedentario.

6 – Non disprezzare i miserabili piaceri della vita errante. Questa è una tentazione delle più stupide, ma, se mette radici, può fare di te un piccolo uomo, un tiranno.

7 – Parla la lingua dei tuoi morti, ma parlala come loro: nelle pause e nelle inflessioni della lingua dei vivi, che sono meno tuoi.

8 – Adora un Dio che non tolleri acquietarsi né nelle tue soste, né nei tuoi erramenti.

9 – Attendi un Dio che brami acquietarsi nella tua inquietudine priva di specchio, priva di giustificazioni.

10 – Adora, attendi, pesa come la tua gioia – né più, né meno.

Nessun commento:

Posta un commento