Ho lasciato i miei vent’anni
a un passo dal roveto
scalzati, ma indecisi
non voglio dire impreparati. Sono
più vicino alla morte – non
per il passo del tempo, che è sottile
e sfugge ai calcoli – ma più stretto
mi interpella l’istante in cui respiro
e anima scambiano parole,
pesano silenzio e giustizia alle mie spalle.
Ho lasciato i miei trent’anni sulla soglia
della mia casa nuziale, perplessi di luce,
non logorati – perché il tempo è buono,
e tagliente. La morte fa amicizia
con me, con quell’uomo che avanza
all’orizzonte del mio più nudo amore.
a un passo dal roveto
scalzati, ma indecisi
non voglio dire impreparati. Sono
più vicino alla morte – non
per il passo del tempo, che è sottile
e sfugge ai calcoli – ma più stretto
mi interpella l’istante in cui respiro
e anima scambiano parole,
pesano silenzio e giustizia alle mie spalle.
Ho lasciato i miei trent’anni sulla soglia
della mia casa nuziale, perplessi di luce,
non logorati – perché il tempo è buono,
e tagliente. La morte fa amicizia
con me, con quell’uomo che avanza
all’orizzonte del mio più nudo amore.
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