Salvo ove altrimenti indicato, questo blog contiene testi originali di Adriano Ercolani e Daniele Capuano



mercoledì 24 febbraio 2010

Qohelet


Disse il Raccoglitore
figlio di Davide –
Alito di aliti,
caligine di caligini,
fumo di fumi – tutto è fumo,
– ogni cosa
si riaccosta alla sua infondatezza,
al suo nudo additare,
al suo bene e al suo male,
che per noi carne d’uomo
è tormento e violenza.
Sorgono i soli e gli imperi
si lasciano bere
fiumi ed eroi
il saggio con gli occhi in testa
e la bestia con gli occhi
nelle zampe hanno un unico peso
un’unica levità.
Accumuli argento e pensieri
lotti con Dio e con la donna
la tara congenita del tribunale
complica il riflesso delle tempeste.
Se smetti di guardare
e mangi il tuo pane
e lo getti sulla faccia
delle acque obbedienti
se spartisci il tuo piatto di tenebra
col gatto e il topo
e persino col re
il fumo di fumi che sei
la cerca di vento che ti punge
tutto si riaccosta
tutto ritorna
ad additare
appeso al nulla – no, ma penetrato
dal suo mistero di debolezza
dalla sua inafferrabile
iniziazione al vento
dal suo inesorabile
apprendistato
alla fragilità. Soffio
di soffi, disse
il Raccoglitore,
tutto è soffio, disse
il Disseminatore,
figlio di Davide.

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