Salvo ove altrimenti indicato, questo blog contiene testi originali di Adriano Ercolani e Daniele Capuano



sabato 20 febbraio 2010

Davanti alla tomba di F. M. Santinelli (1627-1697), alchimista, in Trinità de' Monti



a Paolo Lucarelli, alchimista


La vittoriosa tenerezza
del succo luminoso, terrestre,
della luce che fa trasparente
alla gloria il suo corpo:
il cuore della cosa, questa qui,
amata con fedeltà mortale
di colomba, con serpentino incedere
temuta, sospettata, rispettata;
l’ebbra dolcezza di tutti, così bene,
così verginalmente in tutto riposta,
il sapore lento e trafiggente, lo spesso
pregnante colore, carnale veste
del monarca mitissimo: se solo
per un istante hai veduto e toccato,
se in una sera d’autunno le narici
allenate e la lingua onesta
di animale tremante hanno lambito
il frammento e la soglia, il lieve cardine
del corpo che saremo, che già ferve
in fuochi impazienti e terra avara,
allora la tua lapide romana,
come la varia e mutila esistenza
– secentesca piombaggine, decenza
di similoro, studi pazzi e ignoti –
è un’ironia tranquilla, che mi porgi
in questo pomeriggio di settembre.
Il corpo è stato, per un giorno, pietra:
ora un marmo qualunque
con la sua vanità vela il segreto,
finale lavoro, che hai intravisto
nello specchio delle mani.
Hai studiato per fare il giusto spazio,
operando e morendo, alla mia Patria,
alla Terra di ognuno. Non ti è lieve,
ma ferita di luce, la terra.
La gioia è peso.


NOTE:


La poesia è una sorta di meditazione sulla pietra filosofale. “Metafisica sperimentale”, l’Alchimia, lungi dall’essere un’utopia faustiana, è la devota ricerca della “corporificazione dello spirito (naturale)”, primizia tangibile e delicata del corpo di resurrezione.
Il marchese Francesco Maria Santinelli, spadaccino celebrato e poeta copioso, instancabile fondatore di accademie, aspirante crociato, entrò molto giovane nella cerchia di ermetisti benedetta da Cristina di Svezia, e con lo pseudonimo di Crassellame Chinese scrisse un’importante opera alchemica: la tripla canzone (in italiano) detta Lux obnubilata suapte natura refulgens, cui segue un commento in prosa latina.
Questi versi sono dedicati con nostalgia a Paolo Lucarelli, studioso di alchimia ed alchimista, morto nel 2005.

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