Salvo ove altrimenti indicato, questo blog contiene testi originali di Adriano Ercolani e Daniele Capuano



lunedì 15 marzo 2010

Appunti apocalittici del 2000/2


Gesù ha dato una archè profetica al gentilesimo, lo ha capovolto per rimetterlo in piedi. L’ambiguità resterà dunque fino alla consumazione dei tempi – Roma convertita, Roma svuotata, Roma sopravvissuta a se stessa, Roma anticristica. Il vincolo tra Roma e Israele è divenuto perpetuo, e la Grecia ha dato gli strumenti – provvisori, o meglio necessariamente insufficienti – per pensarlo (si torna sempre alla lettura allegorica di Agostino nella Doctrina Christiana: mitologia e filosofia del paganesimo come gli abiti e gli oggetti d’oro e argento trafugati dall’Egitto durante l’esodo). Il greco delle scritture cristiane non è lingua sacra, ma è essenziale all’euanghelion, all’annuncio di Gesù. Non è lecito, se non con grande prudenza e senso del limite e persino d’impotenza, cercare con sguardo avido un Urtext semitico, aramaico-ebraico. Anzi, è già tortuoso accostarsi alla ‘fonte’ pretendendo di scavalcare all’indietro la tradizione cristiana, cattolica ortodossa e protestante: com’è antiebraico e antiprofetico, nonostante sembri il contrario!

“Niente ti ostacoli sulla via a Dio”: cioè niente ti sia oggetto, obiectum, proiezione. Ciò che usi, ti è d’ostacolo (l’immagine si fa idolo): ciò che lasci essere, ciò che lasci vivere liberamente, e ricevi-patisci, ti libera e vivifica (l’immagine si fa icona).

Nessun commento:

Posta un commento