Salvo ove altrimenti indicato, questo blog contiene testi originali di Adriano Ercolani e Daniele Capuano



martedì 9 marzo 2010

Ricordo di Flaiano



Caro Ennio, una volta hai detto, genialmente: “In Italia la linea più breve fra due punti è l’arabesco. Viviamo in una rete d’arabeschi”. Ma l’arabesco di solito non manca di grazia e fascino – a te non importa molto, ma ha un’origine mistica – e il tuo aforisma sembra alludere a quelle manovre levantine, tipiche dell’Evo Democristiano e in genere di tutti i sud (più che degli est) del mondo, che riempiono di stupore e orrore quasi coloniali la sensibilità protestante-nordica e conservano comunque, quasi sempre, un certo odore d’anima sofferente e versuta. Permettimi di correggerti: almeno per quel che concerne l’Italia d’oggi, la mia Italia (ma secondo me valeva già per la tua, è un morbo antico), i due punti se ne fregano altamente l’uno dell’altro, abortendo da subito qualunque geometria, anche quella, fantasticamente amara, che tu discernevi.

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