Salvo ove altrimenti indicato, questo blog contiene testi originali di Adriano Ercolani e Daniele Capuano



martedì 23 marzo 2010

Un funzionario dell’epoca T’ang


Un tè alla buona nel parco, accoccolato
come un barbone. Le cose
sono reali o illusorie? Lasciamo
che la domanda risuoni ancora un poco
con la sua sostanza stralunata,
– le domande più alte hanno bisogno
di questa sera oziosa.


+ + +

Quel cane non ha
natura di Buddha. È
così, come il Buddha, e pressappoco
come lo sciocco poeta di Zhou.


+ + +

Non si hanno notizie di te
da almeno due mesi. Ti ricordo
quando bevo, quando scribacchio qualcosa,
quando faccio le offerte agli antenati.
Devi essere vivo, ancora, perché stamattina
il vento meridionale ha turbato le felci.


+ + +

Che volete che sia,
l’amore! Da ragazzi scompigliamo la Via,
più tardi, confuciani deliziosi ed austeri,
rettifichiamo i nomi, e il fratello è un fratello,
l’albero un albero, la sposa una sposa.
Aspettiamo volentieri l’allegrezza senile,
quando coi bambini tireremo qualche calcio
alla palla, di nuovo, nel cortile.

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