Salvo ove altrimenti indicato, questo blog contiene testi originali di Adriano Ercolani e Daniele Capuano



mercoledì 3 marzo 2010

Conversazione di una coppia


Non è davanti. Dentro, come l’aria.
Dietro la testa, opprimente, fortuita,
mai al centro. Fugge. Traluce
dalle grate, le crepe, le rotture.
Divertendosi a rompere, fa luce.
Ma parla per questo, perché incrinata
come lui. Non lo rode. Non può
smangiarlo come vento di deserto.
Come l’aria, sì, ma non l’estate
spirante furia, ascesi, compiutezza.
Forse in autunno conosce la gloria
dei contatti precisi e riservati,
e la insegna con pazza modestia.
Lui crederebbe al trucco, allo scompiglio,
al sentore di stanza del romanzo.
Facile. Non è facile un romanzo
quando accenna alla luce donde mosse
l’errante, l’aereo, il vizioso pellegrinaggio.
Neanche lei lo saprebbe. Forse
ci crede, in autunno, forse di sera
al ronzio del suo vero, del suo umile
stupro è d’accordo con se stessa,
col suo pazzo candore, e lo declina.
Luce su luce, errando. È quello il tetto
spaccato, opportuno al riparo,
è quello, sopra, non davanti, l’enigma
interpretato bene, la bellezza.

Nessun commento:

Posta un commento